Antibiotico-resistenza

La storia degli antibiotici inizia con la scoperta della penicillina nel 1928 da parte del medico e biologo Alexander Fleming. Tale scoperta lo condusse al premio Nobel per la medicina nel 1945 e rappresentò una svolta per la medicina e per la vita umana.

Oggi, tuttavia, sussiste il problema della resistenza all’antibiotico da parte dei batteri a causa dell’abuso di tali farmaci.

Un’emergenza globale

One Health” è un concetto, o meglio un approccio globale, che rappresenta una sola salute, un’inscindibilità di benessere animale, salute umana e ambiente. Animali e uomini sono egualmente esposti a malattie ed infezioni di origine batterica, che attualmente possono essere rallentate o fermate soltanto attraverso antibiotici.

Qual è, quindi, la vera urgenza? Negli ultimi anni, si è osservata una progressiva diminuzione dell’efficacia delle cure con antibiotici. Alcuni batteri sembrano sopravvivere ad essi, mentre altri batteri sembrano addirittura insensibili e continuano a proliferare, creando microrganismi resistenti. La resistenza all’antibiotico, o Antibiotico-Resistenza (AMR) diventa così una consapevolezza allarmante in tutto il mondo.

Il rischio maggiore è, infatti, la trasmissione dei batteri dall’animale all’uomo e viceversa, tramite il contatto diretto, l’ambiente e soprattutto l’alimentazione. Il motivo determinante è lo sfruttamento di antibiotici in modo eccessivo e scorretto, dando la possibilità ai batteri di diventare resistenti ad essi.

“L’antibiotico-resistenza è il fenomeno per il quale un microrganismo risulta resistente all’attività di un farmaco antimicrobico, originariamente efficace per il trattamento di infezioni da esso causate. Il fenomeno può riguardare tutti i tipi di farmaci antimicrobici: antibatterici (detti anche antibiotici), antifungini, antivirali, antiparassitari. Questo piano (rif. PNCAR) è focalizzato sulla resistenza agli antibiotici, che rappresenta, al momento, il problema di maggiore impatto nel nostro Paese e per il quale sono più urgenti le azioni di prevenzione e controllo(www.salute.gov.it).

Secondo la European Medicines Agency (Agenzia Europea per i Medicinali), una quota importante di antibiotici venduti in Europa è destinata all’uso veterinario, rappresentando quindi una minaccia per la sicurezza alimentare e per la salute pubblica.

La salute pubblica

All’utilizzo non corretto degli antibiotici da parte dell’uomo, si aggiunge l’abuso degli antibiotici all’interno degli allevamenti.

Secondo le statistiche divulgate dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, ogni anno in Europa muoiono circa 33mila persone, di cui un terzo sono italiane, a causa dell’inefficacia degli antimicrobici e il numero di antibiotici venduti risale a circa 1200 tonnellate solo in Italia, al secondo posto nella classifica europea.

Gli antimicrobici destinati agli animali devono essere disponibili esclusivamente dietro prescrizione veterinaria, in seguito alla verifica della necessità del loro utilizzo da parte del veterinario. Per tutelare la sorveglianza e il monitoraggio dell’antibiotico-resistenza, si rende necessario un utilizzo prudente, derivante dalla professionalità e dalla previdenza del veterinario e dell’allevatore.

Gli attori coinvolti e le Autorità competenti devono collaborare, in quanto possiedono ogni responsabilità del benessere animale e della sanità pubblica. Oltre ai controlli di routine in ambito di sanità, di benessere e di alimentazione animale, è previsto un consolidamento delle attività di verifica sul campo con l’obiettivo di promuovere un utilizzo consapevole di antimicrobici, di ridurne le prescrizioni per prevenire la resistenza, migliorare il livello di consapevolezza, specialmente da parte del consumatore finale e promuovere lo sviluppo di test diagnostici e di sensibilità, che determinano l’efficacia di un farmaco antibiotico. (Informazioni da manuale “Biosicurezza e uso corretto e razionale degli antibiotici in zootecnia”, pubblicato dalla Commissione europea nel 2015).

Come risolvere il problema?

Migliorare il benessere animale, tutelare la sicurezza alimentare, ridurre il ricorso al farmaco antimicrobico e ridurre l’antibiotico-resistenza sono quindi gli obiettivi principali. Il Ministero della salute ha ideato e posto in essere, anche a questo fine, il sistema informativo di categorizzazione degli allevamenti ClassyFarm e la Ricetta Elettronica Veterinaria, per fare in modo che venga sorvegliato l’utilizzo di farmaci all’interno degli allevamenti e si possa ridurne l’uso.

A tal proposito, è stato approvato il 2 novembre 2017 il PNCAR, il Piano Nazionale di Contrasto dell’Antimicrobico-Resistenza 2017-2020: un programma tra il Governo, le Regioni e le Province autonome, che si pone come obiettivo il contrasto alla diffusione delle AMR.